Anno: 2008 Isbn: 978-88-6396-006-8 Pagine: 152
Ambientato in una Calabria del XVI secolo popolata da eretici occitani e monaci alchimisti, ancora terra di briganti, fino ai giorni nostri La primavera del baco insanguinato esplora il passato e ce lo rende infido specchio ammonitore dell’oggi. Un giovane e brillante chimico, manipolando il DNA dei bachi da seta, compie un’importante scoperta destinata a rivoluzionare l’industria farmaceutica ma alle sue spalle lo spionaggio industriale trama una ragnatela in cui cercherà di imprigionare anche i suoi più intimi sentimenti. Finché antichi manoscritti misteriosamente riapparsi in una vecchia villa di famiglia…
L’autore interseca con maestria una moltitudine di piani temporali e narrativi diversi grazie a una scrittura finemente misurata e a un’attenta ricerca storica. Cosicché il lieve tocco della seta non sarà soltanto soave sensazione, ma grido smorzato di un’accorata infranta maternità.
Lui era allo stesso tempo forte e dolce, stava su di me e mi avvolgeva fra le sue braccia muscolose baciandomi il collo, la sua eccitante fragranza mi estasiava. Poi… all’improvviso sentii un pianto di donna in lontananza, e fruscii simili a fischi che man mano divennero assordanti: il suolo era brulicante di bachi da seta sporchi di sangue, che si contorcevano su se stessi emettendo una filante e schifosa bava rossa. Il terrore s’impadronì di me e urlai disgustata allontanando di scatto Bernard dal mio corpo per fuggire, ma appena egli s’alzò, un uomo con gli occhi iniettati di sangue, brandendo una spada con due mani, vibrò con forza un fendente al collo di Bernard mozzandogli la testa, che rotolò fra i bachi…
PRESENTAZIONI DEL LIBRO
12 marzo 2009 - Libreria "Guida" - Napoli
Web Radio Unisa
19/02/2009
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