Anno: 2013 Isbn: 978-88-6396-322-9 Pagine: 216
Un avvincente romanzo noir dalle atmosfere particolarissime: un’isola tropicale, un vulcano semi addormentato, un aspirante suicida, un impiccato che non è chi dovrebbe essere, un diario che appare e scompare, uno stregone africano, una piantagione di vaniglia molto sospetta, la tomba di un vero pirata, una coppia di anziani coniugi che se ne stavano bene a casa loro, dulcis in fundo un commissario nero e zelante con un aiutante bianco e indolente.
Eppure, fin dalle prime battute è l’aspirante suicida Jean Pierre Chambonnet il protagonista assoluto della vicenda, è lui con le sue manie, le sue frustrazioni, la sua lucida e contagiosa ironia che cattura l’attenzione del lettore e lo incatena alla storia. Quasi senza soldi, alla soglia dei sessant’anni non ha mai lavorato e non sa fare niente. Suicidarsi, certo, ma solo dopo avere “saggiamente” impiegato i pochi euro rimasti in rhum, tabacco, giovani donne compiacenti, cocaina, vitto e alloggio annotando l’evolversi della situazione nel suo Moleskine.
L'ambientazione esotica, unita allo stile, elegante e semplice al tempo stesso, rende il libro ipnotico.
Ricco di contenuti, con acute descrizioni psicologiche, si legge tuttavia veloce come un racconto d’avventura. In un’ipotetica seduta di libroterapia, una lettura da consigliare assolutamente!