Una storia che attraversa il Novecento come un fiume di memoria, dolore e resistenza. Il protagonista, giovane etiope, è testimone e sopravvissuto della brutale strage di Addis Abeba del 1937, il massacro coloniale ordinato da Graziani dopo l’attentato subito. Inizia così un percorso di perdita e riscatto, dalla deportazione in Italia come “esibizione umana” alla Mostra d’Oltremare di Napoli, alla fuga, all’ingresso nella Resistenza italiana durante l’occupazione nazista. Accanto a lui si muove una galleria di personaggi che attraversano il continente e la Storia: partigiani, bambini, donne violate, ufficiali e popolani, vittime e carnefici.
Dal cuore dell’Etiopia coloniale alla guerra civile europea, passando per la vergogna dei campi di concentramento e le montagne delle Marche, il romanzo racconta un’altra Resistenza: quella di chi combatte due volte: contro l’invasore e contro il razzismo.
Con uno sguardo intimo e politico insieme, la narrazione dà voce agli “invisibili” della Storia, restituendo dignità a chi ne fu privato. Il tempo si distende tra il 1934 e il 1945, ma i suoi echi risuonano ancora oggi, nel corpo e nella memoria del protagonista.
Un romanzo che illumina pagine oscure del colonialismo italiano e ci interroga su cosa significhi appartenere, resistere, sopravvivere.