Pioggia livida e vento africano accolgono la fotografa Nico Vari all’inaugurazione della mostra Dune, firmata da Brahim Sakhri, enigmatico artista dal fascino sfuggente e dal passato avvolto nel silenzio. Nelle sale luminose della Galleria dell’Oca Bianca, si aggirano critici, collezionisti e figure ambigue. Ma il vero enigma si cela negli sguardi, nelle assenze, nelle tensioni improvvise.
Poi, la scomparsa. Nessuno sa dove sia finito Brahim. Fino a quando, giorni dopo, tra la sabbia battuta dal vento del litorale pontino, viene ritrovato un corpo irriconoscibile. Tutto lascia pensare che sia lui. Tutto, tranne forse un dettaglio.
E proprio mentre la verità sembra sepolta sotto uno strato di ipocrisie e interessi, nel suo studio appare all’improvviso un quadro che nessuno aveva mai visto prima: Duna Rossa. Un’opera potente, materica, inquieta, che sembra custodire al suo interno un segreto. Forse una firma. Forse una confessione.
Tra fotografie, indizi frammentati e intuizioni fulminee, Nico si trova invischiata in un intrigo che scava dentro il mondo dell’arte contemporanea, dove l’apparenza è tutto e la bellezza può uccidere.
Che cosa racconta davvero quella tela? E chi era Brahim Sakhri, prima di diventare il fantasma che tutti inseguono?