Una storia sospesa tra mondi che coesistono. Al centro la vita della giovane protagonista, adolescente eclettica e inquieta, alle prese con un amore non ricambiato per Barbara, creatura misteriosa e sfuggente. Ma se l’amore scortica, spesso l’amicizia salva. L’incontro con Nicola, un ragazzo che insegue l’illusione di diventare donna, con un’audacia malinconica e incerta, le offre un posto in cui restare, in cui sentirsi libera di creare un altro mondo. E condividere ideali. Non è facile crescere quando ci si sente diversi dagli altri, quando la propria natura si impone, tragica e magnifica a un tempo.
La voce narrante della protagonista, intrisa di una pacata rassegnazione, si eleva oltre l’incertezza della propria vita, e ci racconta la tormentata relazione con la sua famiglia, fatta eccezione per le due nonne, creature ironiche e visionarie che sognano la vittoria comunista attraverso l’amore e la devozione a Berlinguer. E l’impegno politico nel partito radicale, le lotte per cambiare l’Italia attraverso l’anticonformismo e la non violenza, con l’urgenza folle di trasformare la diversità in bellezza.
Intorno a lei una Napoli sospesa tra tradizione e innovazione, un posto in cui muoversi o nascondersi.
Gli anni dal 1975 al 1980 vengono attraversati correndo, nel tentativo di crescere, di dare una forma alla vita. E ancora la trappola della lotta armata, le battaglie femministe, la nascita dei primi gruppi lesbici, a cui conferire un rilievo semantico e funzionale, per essere soltanto quello che si è. Su tutto predomina l’irrequietezza di Nicola, il suo disperato tentativo di spostare l’angoscia sulla felicità attraverso un linguaggio comportamentale che si fa messaggio, in un’ultima, decisiva, affermazione di sé, di conclusione consequenziale agli eventi.