Un viaggio nella memoria, una riscoperta della Storia attraverso le parole di un giovane partigiano. Il romanzo intreccia due piani temporali: il presente, in cui un uomo d’affari si trova a Losanna per una breve trasferta, e il passato, rievocato da una serie di lettere nascoste dentro una vecchia edizione de I promessi sposi, acquistata casualmente a un mercatino. Le lettere, scritte da Chico, un ventenne partigiano rifugiato tra le montagne della Val Maira durante l’inverno del 1944, sono un dialogo immaginario con la madre analfabeta. Attraverso il suo sguardo ingenuo e disincantato, riviviamo le paure, i sogni e le contraddizioni di chi ha scelto di combattere contro il fascismo senza forse comprenderne appieno il senso, guidato più da istinto e amicizia che da ideologia.
Il protagonista contemporaneo, affascinato e turbato da quelle parole, si interroga su cosa rimanga oggi di quell’epoca di lotta e sacrificio. Mentre sfoglia le pagine ingiallite, riscopre una realtà lontana eppure incredibilmente vicina, in cui i vent’anni erano un’età di scelte irrevocabili e non solo di illusioni.
Con uno stile evocativo e un’alternanza tra passato e presente, Piero Sesia costruisce un romanzo che non celebra, ma interroga, che non idealizza, ma restituisce tutta l’umanità e le contraddizioni di una generazione che ha cambiato la Storia.
Un’opera sulla memoria, sulla responsabilità, sull’importanza di raccontare. E su un tempo in cui, nonostante tutto, bastava una caramella all’arancia per ritrovare un sorriso.